San Pio X

Pagina pubblicitaria su Gente Veneta di "San Pio X dal Veneto a Roma. Nel primo centenario della morte (1914-2014)"

Rassegna Stampa


Conferenza stampa

Sede del Consiglio Regionale del Veneto

GENTE VENETA

16 novembre 2013
Parroco del mondo
Francesca Catalano


S. Messa solenne per l’apertura delle celebrazioni

Basilica di San Marco, 23 novembre 2013

IL GAZZETTINO DI VENEZIA, pag VIII
venerdì 22 novembre 2013
Messa solenne per ricordare San Pio X
Domani alle 16, in Basilica a San Marco, il Patriarca Moraglia, presiederà una messa in occasione dell’apertura delle celebrazioni di San Pio X dal Veneto a Roma nel primo centenario della morte.

ANSA
sabato 23 novembre 2013
Chiesa: centenario morte Pio X; Moraglia, fu pastore di anime
Venezia - "L'azione riformatrice di Papa Sarto fu veramente multiforme e toccò i vari ambiti della vita ecclesiale, quello catechistico, liturgico, pastorale, disciplinare, perseguendo sempre il rinnovamento spirituale del clero e dei fedeli, in altri termini la salus animarum". Lo sottolinea il patriarca di Venezia Francesco Moraglia nell'omelia della messa che nella Basilica di San Marco ha aperto le celebrazioni del centenario della morte di San Pio X. "Giuseppe Melchiorre Sarto fu, innanzitutto, un 'pastore d'anime', nel senso più alto del termine - rileva il patriarca -. E, in quanto realmente e in modo pieno dedito alla vita pastorale, fu sempre attentissimo alle persone e alle comunità che, di volta in volta, gli venivano affidate. Esercitò così un'azione riformatrice ad ampio raggio, marcata e forte nella vita della Chiesa - aggiunge - che lo annovera tra i suoi figli migliori, ossia, i santi".

CORRIERE DEL VENETO, pag 11
sabato 23 novembre 2013
Papa Pio X, la messa di Moraglia a San Marco di mo.zi.
Venezia - E' stato l'unico Papa ad essere proclamato santo nel XX secolo, ha avuto nel suo cuore Venezia e le merlettaie di Burano. Da Papa, amava definirsi «parroco del mondo» e all'orecchio moderno suona tanto come il «Vescovo di Roma» che ha scelto Papa Francesco come appellativo. Papa Pio X aveva immaginato il futuro, tanto che «morì ossessionato dal "guerrone" che aveva previsto con grande lucidità», riassume il patriarca Francesco Moraglia. Nel 2014 ricorre il centenario della sua morte e le celebrazioni iniziano oggi alle 16 con una messa solenne del Patriarca Moraglia nella Basilica di San Marco. Messa aperta a tutti perché Papa Sarto era il Papa di tutti, dice Moraglia. La data non è casuale: nello stesso giorno Sarto entrò a Venezia da Patriarca con una cerimonia solenne della quale non fu contento: avrebbe preferito un ingresso alla chetichella.

AVVENIRE, pag 10
domenica 24 novembre 2013
Moraglia: Pio X autentico pastore d’anime
«L’azione riformatrice di papa Sarto fu veramente multiforme e toccò i vari ambiti della vita ecclesiale, quello catechistico, liturgico, pastorale, disciplinare, perseguendo sempre il rinnovamento spirituale del clero e dei fedeli, in altri termini la salus animarum (la salvezza delle anime)». Lo sottolinea il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, che ieri pomeriggio, in Basilica di San Marco, ha celebrato una solenne Messa dando avvio alle iniziative per il centenario della morte di san Pio X, che prima di salire al soglio pontificio fu patriarca di Venezia, per 9 anni, dal 24 novembre 1894 all’8 agosto 1903. «Restaurare tutto in Cristo è stata sempre la divisa della Chiesa, ed è particolarmente la nostra nei trepidi momenti che traversiamo. Restaurare ogni cosa, non in qualsivoglia modo, ma in Cristo»: il patriarca Moraglia ha preso a prestito questo passaggio dell’enciclica «Il fermo proposito» per osservare che rimane «riferimento attualissimo sia alla conclusione dell’Anno della fede, sia nella prospettiva dell’appena celebrato Sinodo sulla nuova evangelizzazione». Un papa, Pio X, tutt’altro quindi che consegnato al passato. Giuseppe Melchiorre Sarto fu, innanzitutto, un 'pastore d’anime', nel senso più alto del termine. «E, in quanto realmente e in modo pieno dedito alla vita pastorale, fu sempre attentissimo alle persone e alle comunità che, di volta in volta, gli venivano affidate» ha ricordato Moraglia, che specifica: «Esercitò così un’azione riformatrice ad ampio raggio, marcata e forte nella vita della Chiesa che lo annovera tra i suoi figli migliori, ossia, i santi. Si può ben dire – ha puntualizzato il patriarca di Venezia – . che l’azione riformatrice di papa Sarto toccò tutti gli ambiti della vita ecclesiale: dalla catechesi alla liturgia, dalla musica sacra alla formazione dei sacerdoti nei seminari; Pio X, inoltre, assunse importanti decisioni di carattere pastorale, legislativo e disciplinare e mirò, soprattutto, al rinnovamento spirituale del clero e dei fedeli». Moraglia ne ha ricordato le encicliche, ma anche i programmi pastorali di quando Sarto era parroco e vescovo. «Il suo servizio pastorale, l’impegno nel riformare la Chiesa, i suoi atti di governo li comprendiamo nella loro giusta prospettiva e diventano chiari se li consideriamo alla luce della sua totale adesione al motto 'Instaurare omnia in Christo'», cioè ricondurre tutto a Cristo.

LA NUOVA VENEZIA, pag 21
domenica 24 novembre 2013
La messa per Papa Pio X con Moraglia in Basilica
Giuseppe Sarto, nato a Riese, fu patriarca di Venezia dal 1894 al 1903. Con la messa celebrata ieri in Basilica il patriarca Moraglia ha aperto il programma delle celebrazioni dedicate al “parroco del mondo” nel primo centenario della morte (1914), promosse dal Centro Culturale Laguna. Tra i rappresentanti delle istituzioni il consigliere comunale di Quarto d’Altino Emanuele Taschin e il sindaco Gianluigi Contarin di Riese San Pio X che a conclusione del rito ha consegnato al Patriarca una medaglia d’argento con l’effigie di papa Sarto. Nell’omelia il presule ha delineato tratti della personalità di San Pio X. Fu pastore d’anime e riformatore: «Toccò tutti gli ambiti della vita ecclesiale. Non fu uomo di cultura in senso accademico e neppure diplomatico». Era uomo di grande intelligenza e persona “obbediente e umile”. Monsignor Moraglia ha rievocato un aneddoto del seminarista Sarto che «aveva come unica passione Cristo». «Desiderava studiare le lingue orientali. Chiese al Vescovo di Treviso di frequentare il corso teologico universitario non quello diocesano». Fu un no secco che accettò senza recriminazioni. Prossimo appuntamento il 14 dicembre all’Ateneo Veneto, ore 16.


L’itinerario di un Santo, Pio X

Ateneo Veneto, 14 dicembre 2013

GENTE VENETA, n.47/2013 pag. 16

21 dicembre 2013
Il card. Saraiva Martins: Già Pio X era il Papa buono
Alessandro Polet
Anche lui era un “Papa buono”. Ben prima di Giovanni XXIII, a cui è ora associato automaticamente tale appellativo, era proprio questa la migliore sintesi della figura santa di Pio X. A parlarne così è il card. José Saraiva Martins, nei giorni scorsi a Venezia per tenere, all’Ateneo Veneto, la prolusione su “L’itinerario di un Santo, Pio X”, nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del centenario della morte di Giuseppe Sarto. Portoghese, quasi 82 anni, Saraiva Martins è religioso dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, ha ricoperto importanti incarichi in ambito teologico e accademico (per più periodi è stato rettore della Pontificia Università Urbaniana e presidente del Comitato dei Rettori delle Università e Atenei Pontifici di Roma); e Prefetto emerito della Congregazione vaticana per le cause dei santi che ha guidato, per oltre un decennio, fino al 2008. Eminenza, c’è un tratto distintivo di S. Pio X che assume particolare valore anche per la Chiesa e il mondo di oggi? La sua caratteristica fondamentale è stata quella di essere vicino ai fedeli. Papa Sarto è stato veramente e sempre vicino alla Chiesa locale e ai fedeli e la caratteristica spirituale di questo grande santo è un modello anche oggi: se un pastore non è vicino alle pecore non è pastore. Il suo messaggio è attualissimo più che mai e, infatti, papa Francesco non si stanca di ripetere questo concetto e, possiamo dire, non fa altro che seguire le orme del grande pontefice che è stato Pio X. Lei si è occupato per molto tempo delle cause dei santi. La santità cristiana è davvero di tutti e per tutti? La santità è di tutti, non è un privilegio di pochi. E’ un dovere stringente di tutti i battezzati che sono tutti chiamati alla santità: preti e laici, sacerdoti e vescovi… Tutti! Giovanni Paolo II diceva che domandare a un catecumeno “tu vuoi essere battezzato?” equivale a domandare “tu vuoi essere santo?”. Lei ha conosciuto bene Giovanni Paolo II, che sarà proclamato santo insieme a Giovanni XXIII il prossimo 27 aprile. Che ricordo ne ha? Giovanni Paolo II è stato un santo profondamente umano e a me piace insistere molto sull’aspetto umano della santità. Concepiva la santità come deve essere davvero concepita: santità e umanità non sono realtà che si sovrappongono o si contrappongono. Sono due realtà che si richiedono vicendevolmente. E il santo è quell’uomo che vive in profondità la sua umanità. Da teologo, docente e rettore ha dedicato molto tempo della sua vita all’ambito educativo e formativo. Che cos'è, oggi, l'“emergenza educativa”? A me viene da pensare che oggi, purtroppo, si vadano perdendo certi valori umani e cristiani e qui rientra il tema dell’educazione dei giovani. Ma, attenzione, non dobbiamo distinguere troppo tra umano e cristiano, e così anche tra educazione umana e educazione cristiana perché, in fondo, si identificano. Se si perdono certi valori umani si perdono, allora, anche i valori cristiani e viceversa perché tutto ciò che è profondamente umano è già originariamente cristiano. In questi giorni ha scoperto una Venezia invernale, talora immersa nella nebbia... Che sensazioni le ha dato? Sono stato altre volte a Venezia. Quando ero giovane seminarista e poi giovane prete, andavo in vacanza dalle parti di Trieste e ne approfittavo spesso per fermarmi a Padova e Venezia. Venezia è una città unica e incantevole e mi colpisce sempre il senso cristiano della città: ci sono tante, tante chiese, e questo altro non è che l’espressione della religiosità di questa città. Perciò, giustamente, è chiamata la “terza Roma”. A Roma ci sono molte chiese, ma qui non ce ne sono di meno! L’ho potuto riscoprire proprio in queste ore, facendo un giro per la città…


Le riforme di San Pio X: il Diritto Canonico e la Curia Romana

Aula Magna Studium Generale Marcianum, 11 gennaio 2014

GENTE VENETA, n.02/2014 pag. 26
18 gennaio 2014
Pio X, il riformatore
Alessandro Dal Zotto



San Pio X: la Devozione Mariana, i rapporti con gli Ordini Religiosi e i Santi

Chiesa dei Santi Apostoli, 8 marzo 2014

GENTE VENETA, n.11/2014 pag. 34
15 marzo 2014
Quella volta che Pio X concesse "l'altare portatile" ai Camilliani
A. B.


San Pio X e gli artisti dell’epoca

Scuola Grande di San Rocco, 22 marzo 2014

IL GAZZETTINO DI VENEZIA pag. XXVII
29 marzo 2014
Papa Sarto e Venezia, quel legame molto profondo.
Le manifestazioni per il primo centenario della morte di San Pio X

Daniela Ghio
Venezia - Vittorio Sgarbi e i sindaci di otto cittadine venete - in rappresentanza dei luoghi che hanno visto la presenza a vario titolo di Papa Sarto (foto) - saranno sabato 22 marzo alla giornata su “San Pio X e gli artisti dell’epoca” che il Centro Culturale Laguna di Venezia, presieduto da Giovanni Alliata di Montereale, e la Scuola Grande di San Rocco organizzano nell'ambito del ciclo di manifestazioni per il primo centenario della morte di San Pio X. «I rapporti tra Pio X e la Scuola Grande di San Rocco – spiega il Guardian Grando, Franco Posocco – sono molto profondi. Mons. Sarto divenne nostro confratello già da vescovo di Mantova e questo anche per il suo interesse per il laicato e la comunità veneziana. Vogliamo perciò mettere in evidenza l’aspetto civile di Sarto. Arrivato a Venezia dopo un’attesa di 18 mesi dalla sua nomina, nonostante il periodo di “guerra fredda” tra Stato e Chiesa a seguito della presa di Porta Pia, riuscì ad instaurare un sistema di larghe intese, che portò a un clima di conciliazione tra Comune e Patriarcato. Inoltre a Venezia la sua memoria è ancora viva perché portò aria nuova anche dal punto di vista culturale e inaugurò il rapporto con i laici veneziani, di cui diventò grande amico». «Abbiamo chiesto al critico Vittorio Sgarbi di introdurci all’arte negli anni di Pio X – spiega Giovanni Alliata di Montereale – Il suo intervento spazierà sulle grandi linee di tendenza dei movimenti artistici dell’ultimo quindicennio dell’Ottocento e del primo quindicennio del Novecento, in cui si svolse la parte più significativa della vita di San Pio X. Il 5 aprile invece nell’abbazia di San Giorgio Maggiore tratteremo della riforma della musica sacra: il canto gregoriano e la riforma solesmense». L’appuntamento è perciò per sabato 22 alle ore 16 nella chiesa di San Rocco per l’apertura della mostra “San Pio X e la Scuola Grande di San Rocco” che esporrà alcuni oggetti significativi appartenuti al santo, tra cui due quadri di Carena e Milesi, e la presentazione del libro omonimo, alla presenza del preside dell’Istituto di diritto canonico San Pio X, mons. Brian E. Ferme. Alle 17 il saluto degli otto sindaci veneti e il dibattito culturale con Vittorio Sgarbi. Alle 20 il Concerto di musica sacra del coro della Cappella Marciana, organista Roberto Micconi.



LA NUOVA VENEZIA pag. 25
29 marzo 2014
Papa Francesco invitato alla celebrazione di Pio X
Il centenario della morte

Vera Mantengoli
Potrebbe esserci Papa Francesco in persona a chiudere le celebrazioni del centenario della morte di Papa San Pio X, scomparso il 20 agosto del 1914. Le iniziative ufficiali prenderanno il via a Venezia alla Scuola Grande di San Rocco sabato con una mostra in suo onore, un convegno sull’arte dell’epoca con la partecipazione di Vittorio Sgarbi e un concerto di musica sacra. Papa Bergoglio è stato invitato alla cerimonia conclusiva. Al momento non ci sono conferme dal Vaticano, ma l’invito è partito. Bergoglio potrebbe arrivare nella Marca Gioiosa a Riese Pio X per rendere omaggio alla memoria di Giuseppe Melchiorre Sarto, pontefice dal 1902 fino alla morte. Prima del pontificato Sarto, nato nel 1835, fu patriarca a Venezia, dove si stabilì definitivamente nel 1893, contribuendo ad affievolire le tensioni tra Stato e Chiesa e a promuovere il dialogo con i cittadini. Le testimonianze giunte ai nostri giorni, lo descrivono come un uomo molto umile che si fermava a parlare con i cittadini, usando molto spesso anche il dialetto. È proprio negli anni venenziani che Sarto instaura un legame con la Scuola Grande di San Rocco tanto da divenire molto presto parte dei confratelli. Ieri mattina, nella sede della Scuola, il Guardian Grando Franco Posocco ha presentato le iniziative promosse dal comitato regionale per Pio X, diretto dal principe Giovanni Alliata di Montereale, presidente inoltre del «Centro Culturale Laguna». Christine Meyr e Patrizia Avon del Centro Laguna sono state le ideatrici del progetto. «La Scuola», ha detto Posocco, «è di tradizione laica ed è proprio per questo che vogliamo ricordare l’aspetto civico di Papa Pio X che ha saputo essere un modello di comportamento positivo in un delicato momento storico, riuscendo a creare un sistema, diremmo oggi, di larghe intese». La mostra «San Pio X e la Scuola Grande di San Rocco», allestita nell’omonima Chiesa con inaugurazione prevista alle 16, presenta due pezzi esclusivi: il ritratto eseguito dopo l’elezione a Papa firmato Alessandro Milesi e il busto di bronzo di Gerolamo Bortotti, restaurato dagli esperti della Gipsoteca del Canova di Possagno. Alle 17 si apre il convegno con la partecipazione straordinaria di Vittorio Sgarbi che racconterà le trasformazioni in campo artistico dal 1895 al 1914, entrando nel vivo della «Belle Epoque». Interverranno inoltre lo storico Ettore Merkel, mons. Antonio Meneguolo e Bruno Pighin. A seguire, alle 20, il concerto diretto da Marco Gemmani di musiche sacre con il Coro della Cappella Marciana. Ingresso agli eventi gratuito. Gli appuntamenti proseguiranno con un convegno il 5 aprile alla Fondazione Cini e il 4 maggio a Palazzo Ferro Fini.



GENTE VENETA, n.10/2014
21 marzo 2014
Venezia: anche Sgarbi, sabato 22, sui rapporti tra San Pio X e l'arte
Fu definito “la Belle Epoque” il periodo tra fine Ottocento e inizi Novecento in cui si svolse la parte più significativa della vita di San Pio X: un periodo di invenzioni, rivoluzioni culturali e artistiche in cui però si posero le basi per il primo conflitto mondiale il cui scoppio coincise con la morte di Papa Sarto. Su questi temi si soffermerà Vittorio Sgarbi, nella sua prolusione sull’arte ai tempi di Pio X, in occasione del quinto incontro del ciclo “San Pio X dal Veneto a Roma – nel primo centenario dalla morte”, organizzato dal Centro Culturale Laguna, presieduto da Giovanni Alliata di Montereale, in collaborazione con la Scuola Grande di San Rocco. L'incontro si terrà sabato 22, alle ore 16, nella chiesa di San Rocco, a Venezia. Interverranno mons. Brian E. Ferme, Preside della facoltà di Diritto Canonico “S. Pio X”, l’architetto Franco Posocco, Guardian Grando della Scuola, Ettore Merkel, storico dell’arte, mons. Antonio Meneguolo, Delegato Patriarcale per i Beni culturali ecclesiastici, e mons. Bruno Pighin. Saranno esposti una ventina di oggetti legati a Pio X e la pala di Felice Carena, che mostra Giuseppe Sarto in vesti patriarcali.

GENTE VENETA, n.11/2014 pag. 34
29 marzo 2014
Il "tessitore" Pio X: un secolo fa, da Papa,
provò a comporre la frattura fra arte e Chiesa

Marco Monaco
Sgarbi: la slavina d'arte di principio Novecento


La riforma della Musica Sacra: Motu Proprio, il canto gregoriano e la riforma solesmense

Abbazia di San Giorgio Maggiore, 5 aprile 2014

GENTE VENETA, n.11/2014 pag. 34
12 aprile 2014
Mons. Giuseppe Liberto: la musica aiuta l'epifania del mistero
GV